CI STIAMO PREPARANDO ALLA VENDEMMIA
Da agosto a novembre, dal mare al vulcano: 90 giorni in 5 tenute. Ma cosa succede nelle settimane che precedono la raccolta delle uve?
Il periodo di preparazione alla vendemmia spesso passa in secondo piano; ecco perché quest’anno abbiamo deciso di raccontarvi che cosa sta accadendo in vigna a fine luglio.
Sono le 5 del mattino, la campagna è assopita, l’aria è ancora fresca e carica di umidità. La squadra è pronta, si comincia a lavorare prima che la calura estiva renda impossibile rimanere sotto al sole. Ci troviamo nel pieno del periodo che precede la vendemmia: momenti ricchi di aspettative sia in vigna che in cantina.
In vigna si lavora per mantenere le piante in salute, assicurandosi che i grappoli ricevano abbastanza luce del sole e ventilazione, cercando di tenere sotto controllo l’umidità. La palizzatura delle viti a spalliera e la cimatura sono due operazioni fondamentali in questa fase: la prima aiuta ad accompagnare la crescita della pianta; la seconda è indirizzata a concentrare le energie della vite verso il basso, tagliando i tralci superiori. Insomma, prepararsi alla vendemmia significa anche pettinare i filari, racconta Corrado Maurigi, responsabile della tenuta Regaleali. Ed è proprio tra i filari situati nel cuore della Sicilia che le attuali lavorazioni aiutano a preservare l’umidità a livello radicale, fino anche a 15 cm di profondità, e ad evitare possibili fessurazioni nel suolo argilloso.
Nel frattempo, sull’isola Mozia ci si prepara ad una vendemmia unica, una vendemmia degli uomini come dice Costanza Chirivino, responsabile delle tenuta Whitaker a Mozia e di Sallier de la Tour a Camporeale; una raccolta faticosa sia dal punto di vista fisico che logistico, ma al tempo stesso affascinante.
Tra vigneti storici ad alberello a potatura marsalese e reperti archeologici d’epoca fenicia — sarà proprio da questo isolotto così speciale che inizierà il nostro ciclo di vendemmie.
Costanza ci racconta inoltre che il fermento non si vive solo in vigna ma anche in cantina, sia a La Monaca, la cantina in stile liberty di Sallier de La Tour, che in quella storica di Regaleali, dove tutto dev’essere pronto in tempo per l’arrivo dei grappoli.
L’inverno mite e poco piovoso di quest’anno è stato seguito da una primavera fredda e ricca di piogge: questo ha aiutato ad accumulare un’abbondante riserva idrica e a preparare le viti al forte caldo estivo. Ed è proprio durante questi giorni di temperature così elevate che le piante stanno mostrando un’incredibile capacità di adattamento: la vigna ci dimostra ancora una volta di sapersi autoregolare, anche in condizioni estreme.
Nonostante ciò, la pioggia incessante e le basse temperature di maggio e giugno stanno avendo altre conseguenze; hanno infatti reso questo periodo molto delicato, soprattutto per i vigneti di Capofaro e Tascante dove sarà necessario dedicare ancor più attenzione nelle prossime settimane. Alle pendici dell’Etna però la vendemmia è ancora lontana, sottolinea Giulio Bruni, responsabile di Tascante; si dovrà aspettare la fine di ottobre e nel frattempo lavorare duramente per difendere il raccolto durante gli ultimi mesi di maturazione dei grappoli.