Dove le vigne convivono con la storia.
"Recuperiamo vigneti storici facendo rivivere il Vino dei Fenici".
Nel 2007 la Fondazione Whitaker ha affidato alla famiglia Tasca d’Almerita la realizzazione di un progetto per la promozione e il recupero dei vigneti storici di Grillo sull’isola di Mozia, un minuscolo isolotto di fronte alle Saline di Marsala.
La bellezza è storia,
Cultura, scoperta.
Come un viaggio che rivela
Il fascino di un popolo perduto.
Dai fenici al grillo.
È un’isola minuscola
Accecata dal sole di Sicilia.
La bellezza è sale e vento.
La bellezza è mozia
E noi continueremo a coltivarla.
Isola di Mozia
Per quanto piccolo, questo è da sempre territorio vocato alla viticoltura, sia per le particolari caratteristiche del suolo sia per il microclima, che è a tratti sorprendente: la laguna circostante genera infatti una sensibile inversione termica durante i mesi più caldi, ciò che preserva il corredo aromatico sintetizzato dalle piante durante il giorno.
Mozia è anche un importante sito archeologico,
un vero e proprio museo all’aperto dove vigna e rovine convivono, creando un paesaggio unico e affascinante.
Da qui è ripartita agli inizi del Novecento la viticoltura siciliana dopo il gravissimo flagello della fillossera. Qui è stato probabilmente impiantato il primo vigneto sperimentale di una varietà, ibrido di Catarratto e Zibibbo, che successivamente verrà battezzata con il nome “italianizzato” di Grillo (dal siciliano antico “ariddu”, frutto con un solo seme).
A Mozia, Tasca d’Almerita si prende cura dei piccoli esseri unici che sono “gli alberelli con potatura alla marsalese”, assecondandoli nel catturare l’essenza di questo territorio.
Dopo la vendemmia le uve, raccolte all’alba in cassette, sono immediatamente trasferite sulla terraferma con piccole imbarcazioni a fondo piatto che attraversano lo Stagnone fino alla costa: qui le attendono camion refrigerati a bordo dei quali viaggiano fino alla Tenuta Regaleali. Il risultato è un Grillo luminoso, salino: il Mozia.
Grillo